L’onorevole Luigi Di Maio alterna momenti di sobrietà a momenti di estemporaneità. Di questi ultimi c’è traccia nella sconfinata aneddotica grillina. Il parlamentare di Pomigliano

d’Arco, il 27 maggio 2018, disse serioso: «Occorre l’impeachment a Mattarella per evitare reazioni della popolazione. Poi si torna al voto». Fu subito perdonato perché non conosceva il significato della parola “impeachment”. Il 28 settembre dello stesso anno s’affacciò dal balcone di Palazzo Chigi, non da piazza Venezia, per annunciare, urbi et orbi, che: «Abbiamo abolito la povertà». Nei giorni scorsi è stato ricordato che in una vecchia
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