Nicola Zingaretti ha ragione ma anche, per dirla con Veltroni, torto. Ha ragione perché con le sue dimissioni isteriche ha smascherato i farisei che da settimane lo tenevano sulla graticola. Ha torto perché ha dimostrato di non avere idee,
quantunque nella politica di questa epoca nessuno si regge in piedi da solo. Si vedono e si sentono in giro tante prefiche. Tanti appelli all’unità. Tante sirene, tanto di tutto e tanto di niente. L’assemblea nazionale del Pd, che potrebbe essere riparatrice o catartica, oppure una semplice perdita di tempo, si terrà il 13 e 14 marzo. Con quale l’esito? Molto dipenderà da cosa si sono detti Lorenzo Guerini e Dario Franceschini, le due anime cattoliche dei dem. Federica Fantozzi su Huffpost ha osservato: «Tra i primi a essere spiazzato dallo strappo di Nicola Zingaretti c’è il ministro della Cultura
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