di Nicoletta Toselli
Immaginiamo un viaggio in Calabria, ascoltando musica che cambia e si evolve passando fra la storia del passato intrisa di cultura pastorale e le moderne sonorità che scaturiscono dalla ricerca fatta con amore toccando con mano,
ragionando e cercando cosi di dare un senso a una tradizione che non si ferma al passato, che non è statica, ma si rielabora al presente in modo contemporaneo. Magica presenza di suoni e sound , progettare un nuovo futuro.
Quando suoni e balli erano forme di comunicazione primaria erano rappresentazione di importanti passaggi nella vita delle comunità. Un mondo che tolto pochi esponenti è sconosciuto ai più.
Facile e doveroso all’ inizio imbattersi in Mimmo Cavallaro, esponente che crea strutture musicali originali dove la tradizione prosegue il suo percorso e trova il modo di parlare al presente.
Parlare di Ettore Castagna, antropologo calabrese che vive a Bergamo, che ha portato con la formazione Re Niliu il mondo agro pastorale della Calabria a fondersi con il suono di più strumenti : zampogna, lira, organetto, doppio flauto. Quasi diventa una conseguenza naturale associare a queste sonorità la danza cosi come ricordare il mondo dei Greci.
Una traccia a cui tornare, leggere anni di ricerca e di testimonianza sulla musica, sulla cultura, sul senso e la necessità del fare e del pensare una nuova ricerca musicale in Calabria.
Partire dall ‘Aspromonte greco che con i suoi paesi fantasma ci racconta degli ultimi testimoni di una lingua antica.
Katzanzakis (scrittore, giornalista, saggista, traduttore ) diceva che la patria è nella lingua. Penso a quanta nobiltà di pensiero in confronto a un mondo che in nome del denaro, della razza o dell’identità alza muri, uccide e perseguita.
Questo viaggio che partito dalla musica mi ha portato altrove, oltre l’ascolto convenzionale delle molte voci protagoniste .
Voci che hanno raccontato anche di un filone che da circa dieci anni non esiste più, da cui si vuole prendere le distanze ma che ha rappresentato la trasformazione degli antichi canti di carcere e malavita. Nei testi hanno parlato di un codice d’onore, dell’innocenza del mafioso in carcere e dell’esasperato orgoglio dell’uomo d’onore, così come dei concetti di omertà, onore e rispetto
Questo circuito commerciale, molto noto in Calabria sin dagli anni ’70, non ha suscitato nessun interesse in Italia fino a quando esce il primo volume della trilogia “La Musica della Mafia” di Francesco Sbano e i giornalisti si accorgono che proprio un certo genere di canzoni facevano parlare all’estero della Calabria .
Da qui insospettabilmente da quelle formazioni sono passati alcuni ottimi musicisti. Ricordiamo Mimmo Martino che poi fonderà i Mattanza, una delle più belle realtà recenti della musica calabrese (morto qualche anno fa) .
Alcuni nomi eccellenti vanno invece ricordati per la musica testi e arrangiamenti originali : Mandrax, Parto delle nuvole pesanti , Phaleg, Kalavria, Quartaumentata, Valentina Balistreri (calabrese ma cugina di Rosa), Tiziana Serraino, Calabria Sona.
Questo viaggio fra la musica che dal passato diventa contemporanea continua ed emoziona: Carlo Stanaut, Tonino Palamara , Fabio Macagnino, Francesco Loccisano ideatore della chitarra battente, Daniele Fabio, Gabriele Laponte, Giorgio Caporale, Nino Racco, Onda Calabra, raccontano di sperimentazioni, contaminazioni fra generi diversi , storie di musica e vita .
Non ultimo di importanza un esponente che crea valore e racconta la sua storia in tanti campi artistici, parlo di Francesco Villari giornalista, musicista, compositore . Fra i fondatori dei Mandrax Evolution, il gruppo dove il rock parla calabrese e che ringrazio per avermi fornito numerosi spunti per la mia ricerca. Francesco Villari, dove la cultura si espande fino ad inglobare sapori, suoni e sensazioni infinite.
Sua l’idea recente di mettere insieme l’anima rock dei Mandrax Evolution con la tradizione etno-folcloristica e fondere due atmosfere apparentemente lontane.
Rocco Giuseppe Tassone , autore di saggi di ricerca religiosa e antropologica afferma :《Sono cresciuto ascoltando i vecchi, / seduti attorno alla ruota con il braciere, / raccontare storie. / Storie d’amori, di miracoli. / Storie di tragedie, di giovani amanti / partiti e mai tornati / dalle terre di guerra: / padri che hanno sepolto i loro figli! 》. Terra di Calabria, che potrei raccontare in mille pagine diverse ma intrise della stessa essenza, sono davvero tanti gli esponenti di un fare musica diversamente. Questa è solo una piccola parte di una storia che vuole incuriosire, che viaggia a più velocità su due binari, fra passato e modernità, fino a confluire nel mare della conoscenza più profonda dell’ uomo dove la musica è una perfetta colonna sonora della vita .